martedì 5 ottobre 2010

Domenica torinese


Torino sa essere bellissima in ottobre, anche quando fa un po' troppo grigio e un po' troppo freddo. Ha le bancarelle dei libri sotto i portici (ho corteggiato un po' una prima edizione einaudiana della sceneggiatura di Uccellacci e Uccellini ma era fuori dalla mia portata...), e il brunch in Piazza Carlina, gli amici che ti vengono a trovare con il Frecciarossa, e una mostra nuova nuova a Palazzo Reale, dedicata a Vittorio Emanuele II primo re d'Italia, uno che davvero ha sgranato nella sua breve statura la storia poco slanciata di questo azzurro paese (azzuro Savoia, per essere precisi), quello di Camillo Benso Conte di Cavour, quello basso con i baffoni, quello cui morirono in sei mesi moglie figlio e fratello per la maledizione lanciata da Don Bosco, quello della Bela Rusin e del tremendo monumento in Corso (appunto) Vittorio.

Inspiegabilmente, appena inaugurata, la mostra ancora manca di parecchie opere significative, ma vale la pena vederla per sentire quanto radicalmente ancora l'Italia sia ottocentesca, piemontese, laica, e bigotta.

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