giovedì 6 maggio 2010

L'isola dell'amore

Io e te partiremo
su un aereo di carta
in tre ore per passare il mare
dove il vento ci porta
un aereo di carta di giornale
che porta la notizia che
io e te siamo partiti
e non si sa dove siamo finiti
e cadremo alla fine giù
tra gli indigeni sbigottiti
tu sarai principessa
io cuoco
con l’aereo di carta faremo
la prima notte un gran fuoco
e così ritornare
indietro non si può
ti darò le perle che trovo
nelle ostriche del brodetto
ti andrà via col sole integrale
il segno del reggipetto
e tutte le notti
con la luna che ci tiene svegli
faremo l’amore l’amore
senza tregua come conigli
e diranno basta maiali
gli indigeni scandalizzati
siamo in un posto libero
ma voi siete troppo liberati
per favore, per favore
un poco di pudore
un poco di pudore
non ve ne approfittate
anche se questa è l’isola dell’amore

Stefano Benni

(sto benissimo, tranquilli, questo post è frutto di un corto circuito mentale tra L'isola dei famosi e il Partito dell'amore, che dio ce ne scampi da entrambi)

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