lunedì 8 marzo 2010

Il ritorno alla manualità, Rampini e Crawford

Federico Rampini
"Il ritorno alla manualità. Perchè oggi è di moda l'uomo artigiano", laRepubblica 6 marzo 2010

in margine a
"Il lavoro manuale come medicina dell'anima"
di Matthew Crawford, Mondadori Strade Blu 2010

'Oggi invece è il sistema di formazione dei futuri colletti bianchi a rivelarsi superficiale, vacuo, ipocrita. E non solo per il lavoro d'ufficio più dequalificato e massificato. Anche attività di prestigio come il trading di Wall Street sono messe a nudo, rivelano la loro essenza parassitaria: "Metalavori prodoti col sovrappiù scremato dai lavori altrui".
In quei non-mestieri per farsi strada sono richieste delle doti che sono state variamente definite "flessibilità, polivalenza, adattabilità" ma che spesso mascherano comportamenti distruttivi: dei mix ambivalenti di opportunismo e cinismo, aggressività e spirito gregario. Dedicarsi a un lavoro manuale invece significa scoprire finalmente dei criteri di valutazione oggettivi, misurabili, concreti. Si torna ad essere parte di una comunità di utilizzatori, in cui i rapporti personali hanno un senso. Abbiamo tutti conosciuto almeno un artigiano interessante, con cui si ha voglia di passare ore a parlare del suo lavoro L'agire manuale di cui si riappropria il filosofo americano è un antidoto per certe malattie dell'anima: il narcisismo della società dello spettacolo; il delirio di onnipotenza da Superuomo.'

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