giovedì 25 febbraio 2010

Ma scopate di più

da http://achille.splinder.com/1082936410#1932390



lunedì, aprile 26, 2004

Lo zen e l’arte di discutere. Vol 1
Attenzione, il post che state per leggere contiene più parolacce di tutti gli altri post di questo blog messi insieme. Ciò nonostante il numero di parolacce risulta appena di poco superiore a quello riscontrabile in un'oretta di televisione in un qualsiasi varietà di prima serata o programma per famiglie della domenica pomeriggio. Sono cose che danno da pensare. L'importanza di scopare di più
Prima o poi arriva. Nel bel mezzo di una discussione, di un forum, nei commenti di un blog. Nella vita reale ma soprattutto sul web (sul web si sa, ci sono molti meno fattori da considerare prima di aprire bocca e dare fiato. Sul web non si rischiano schiaffoni, risate in faccia, silenzi gelati e imbarazzanti, sputtanamenti e prese per il culo per i mesi successivi).Prima o poi arriva qualcuno e dà il suo contributo alla discussione, credendolo risolutivo e definitivo.Prima o poi qualcuno arriva e dice "ma scopate di più!"
Ma scopate di più. Proprio così. Vi confesso che le prime volte che mi è capitato ci ho pensato su un po’. Se qualcuno dice una cosa, e soprattutto se la dice con quel tono definitivo con il quale si dice una frase come “ma scopate di più”, io penso sempre che quella persona ne sia profondamente convinta, e quindi mi immagino che dietro ci siano solide basi culturali, teorie ampiamente riconosciute, costruite su osservazioni sistematiche e studi scientifici.Per questo immaginavo scienziati americani che, nel tentativo di dimostrare come una sana e soddisfacente vita sessuale produca negli individui una maggiore capacità di impegnarsi in dibattiti pacati e li renda brillanti e propositivi, mettevano insieme gruppi di volontari rappresentativi per età, cultura ed estrazione sociale. Immaginavo gli scienziati americani, nella fase 1 dell’esperimento, ridurre i soggetti in questione in uno stato di astinenza forzata, e annotare come questa astinenza li rendesse astiosi e inaciditi, rosiconi e criticoni.Immaginavo poi questi scienziati passare alla fase 2 dell’esperimento, introducendo nei laboratori un secondo gruppo di volontari e volontarie, con il compito di soddisfare sessualmente i soggetti della ricerca che (e qui gli scienziati americani osservavano con soddisfazione) si trasformavano in persone in pace con se stesse, produttive, gentili, brillanti e ben disposte verso il prossimo. Insomma, uno sforzo di immaginazione abbastanza imponente. Che però non mi toglieva da dentro il sospetto che quella frase fosse in realtà una grossa cazzata, che (anche quando veniva pronunciata da persone apparentemente di un certo livello) avesse le stesse solide basi delle litigate dei ragazzini delle medie, con quello che dice “sei uno stronzo!” e l’altro “e perché?” e quello “perché…perchè sei uno stronzo!”.Finchè improvvisamente capisci che proprio quello che è arrivato fin lì per arricchire e risolvere la discussione con il suo “ma scopate di più”, in realtà è come se ti stesse urlando che non è assolutamente capace di produrre un argomento sensato e interessante.Nemmeno se ci prova subito dopo aver scopato, nel tragitto tra il letto e il bagno.


Nota a margine (la pratica rompe la grammatica). Come spesso accade, l’esperienza personale aiuta a comprendere l’infondatezza di talune teorie. Io, ad esempio, nei periodi in cui scopo di più sono insopportabile. E quando non scopo da un po’ divento decisamente più gentile, più simpatico, più sorridente e più disponibile.

Soprattutto con quelle che mi vorrei scopare.

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